Questo intervento intende essere una lettera aperta ai militanti, ai simpatizzanti e alla classe dirigente dell'Italia dei Valori: Di Pietro, De Magistris ed Alfano, per dirne alcuni.
E' stato molto difficile per me pensare e trovare la forza di scrivere una lettera che, per sua stessa natura, presta il fianco alle strumentalizzazioni di certi malfattori pubblici. Scrivere una lettera che molto probabilmente sarà letta per lo più da lettori intelligenti, attenti e che in parte consistente si riconoscono nel partito di Di Pietro.
Tuttavia ho pure creduto che non si può andare avanti auto-censurandosi, nella considerazione che ogni critica verso l'opposizione finisce per rafforzare quelli là, gli altri, gli avversari politici.
E dunque mi appresto a scrivere questa breve lettere ben conscio di giocare in un campo un poco ostile, persuaso tuttavia che un intervento critico può giovare alla crescita e alla maturazione di un movimento più che mille commenti entusiastici .
L'Italia dei Valori è un partito sul quale, dieci anni fa, nessuno avrebbe scommesso e che tuttavia, grazie alla genialità del suo fondatore, alle particolari, particolarissime condizioni del nostro paese, alla presenza di una base solida e motivata, a dispetto di altre che andavano pian piano scemando, scollandosi, è cresciuto in maniera impetuosa.
E poi Berlusconi, naturalmente. Il corruttore, il male del paese.
Senza la presenza di un nemico di siffatta taglia anche per Di Pietro sarebbe andata in maniera diversa: un'ordinata confluenza nel PD, molto probabilmente.
Sgombro subito il campo: per me non esiste questione morale nell'Italia dei Valori. Non esiste. E non cambiano il quadro le defezioni di Sciliti e Razzi.
Cambiare casacca nel momento della bisogna è immorale, ma politico, oltre che legale.
Si è tirato in ballo diverse volte, in questo frangente, Enrico Berlinguer e la sua questione morale, la "diversità comunista". Credo che sia arrivato il momento di fare i distinguo necessari.
La questione morale era un ripudio del malaffare della prima repubblica. Il rifiuto di sottostare all'illiceità strutturale di quel sistema. Le tangenti. Le mazzette.
Era anche una prospettiva molto attuale, molto postmoderna: il rifiuto di una politica al di sopra della legge e di essa formatrice. Il rifiuto di un paradosso che, salendo per li rami, è giunto fino a Di Pietro, Mani Pulite e Tangentopoli e lì pareva aver trovato la soluzione.
Come si vede sollevare la questione è corretto e al tempo stesso inesatto: giusto allorquando ci si identifica nella resistenza al malaffare, alla corruzione ed alla prassi politica lasciva dei nostri tempi.
Inesatto quando si rovescia la stessa impostazione all'interno dell'IDV.
Lo ripeto: un problema di questo tipo, in un partito serratissimo in questo campo, non esiste.
Si può dire che è la ragione sociale dell'Italia dei Valori.
Se si esclude la rondine Porfidia, niente condannati, pregiudicati, sospettati in parlamento. Nein. Niet.
Ma il problema sta altrove, e giova ricordare come la "questione morale" berlingueriana nascesse anche, a mio parere soprattutto (ma si può discuterne), come risposta alla crisi del modello comunista che aveva tenuto dritta la barra del PCI nei decenni avanti: il marxismo leninismo, il materialismo dialettico etc etc
Una risposta morale come ideologia sostitutiva per un partito vecchio nella società nuova, già postmoderna dell'Italia socialista degli anni 80
E giova ancora ricordare che quell'audace tentativo fallì in maniera clamorosa, riuscendo a rendere il secondo partito d'Italia un gigante immobile, inconsistente, incapace di incidere in un decennio che accelerò la sua fine.
Tirando un poco il parallelismo ciò che voglio dire è questo: un partito non può limitarsi ad avere come collante la fiera ostentazione della propria superiorità morale od il ripudio del nemico malvagio.
Non si è mai dato, e dico: nella storia, un cambiamento di stampo politico o sociale che non fosse accompagnato da una diffeente idea della società e della politica, un'idea capace di far sognare se vogliamo, di produrre contro-valori e soprattutto valori nuovi in grado di fagocitare i vecchi.
Non si è mai dato in altri termini progresso sociale senza che emergesse un progetto alternativo di società.
Per intenderci, le rivolte degli schiavi nell'antica roma oltre alla frustrazione ed al ripudio non hanno prodotto un progetto alternativo di società. Il progetto nuovo è stato del cristianesimo, ad esempio.
E dunque su questo punto che si sostanzia la mia critica nei confronti dell'Italia Dei Valori.
Bravissimi, bravi, perfetti nella critica, ma perché è così incontestabilmente difficile comprendere qual'è il vostro progetto di paese?
Sottolineo: non vi accuso di non averlo, ma di non comunicarlo adeguatamente, di non farlo emergere sufficientemente nel discorso pubblico.
Anche quando il Caimano cadrà questo paese avrà bisogno di essere governato, indirizzato e gestito e non sono affatto sicuro che per garantire la prosperità dell'Italia sarà sufficente il ripudio fermo e incorruttibile delle fedine penali sporche.
Mi pare che l'analisi aggiunga qualcosa. Tuttavia restano alcune problematiche che occorrerebbe approfondire.
RispondiEliminaTuttavia ritengo che tutta l'impostazione di queste pagine sia apprezzabile.
Ti ringrazio. Tieni conto che questa lettera si pone all'esterno dell'Italia dei Valori, con i vantaggi ed i limiti che ne conseguono
RispondiEliminaNon l'ho mai fatto, ma devo invitarti a leggere questo link:
RispondiEliminahttp://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/12/natale-in-casa-idv-e-questione-morale.html
e questo:
http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/12/tutte-le-volte-che-non-cerano.html
e questo:
http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/12/uno-tsunami-morale-per-risalire.html
per finire questo:
http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/12/carta-canta-idv-e-di-pietro-sono.html
MI DEVO SCUSARE, NON LO FACCIO MAI MA UN COMMENTO ARTICOLATO VERREBBE TROPPO LUNGO. CIAO.
Sì in realtà avevo già dato un'occhiata a questi articoli. So che ciò ho scritto è difficile, considerando anche in rete e tra chi si interessa la maggioranza si specchia nell'idv, ma credo che il problema che ho evidenziato sia centrale
RispondiEliminaCIO' CHE HAI SCRITTO NON E' DIFFICILE MA IMPROBABILE. PURTROPPO SEI IN BUONA COMPAGNIA.
RispondiEliminaImprobabile?
RispondiEliminaHai capito bene! E poi io sono iscritto all'Italia dei Valori, da anni.
RispondiEliminaImprobabile cosa? la mia opinione?
RispondiEliminaIntendevo dire che la tua lettura dei fatti pare incompleta e parziale. A mio avviso, la lettura unitaria degli articoli che ti ho proposto non fanno propendere per un giudizio negativo. Antonio Di Pietro dà così tanto fastidio da subire attacchi personali, interni ed esterni, da gente che non ci prova nemmeno a spendermi in politica in prima persona, primo Paolo Flores D'Arcais, a seguire i tre reprobi dell'IdV (De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli - quest'ultimo uno sconosciuto che io conosco bene, un attore lombardo). Certo, si dovrebbe e potrei scrivere di più, ma questo è solo un commento.
RispondiEliminaMi pare che il tuo commento non riesca a cogliere il nucleo di quello che ho scritto, che rigetta in pieno la questione morale come inesistente, ma si concentra su una critica (davvero molto leggera e molto mite e molto costruttiva) nei confronti del partito.
RispondiEliminaCredo che una persona che faccia politica attiva debba possedere gli strumenti per discernere i differenti elementi e raccogliere una critica allorquando si pone come disinteressata e utile ad un miglioramento dell'oggetto.
Viceversa un rigetto totale ed indifferenziato non fa parte di una cultura democratica, e forse, in generale, del concetto stesso di cultura.
Premetto che per poter dialogare serenamente è opportuno (conditio sine qua non) lasciare da parte la cultura, così non si rischia di essere, anche involontariamente, offensivi. Quindi avrei piacere che tu commentassi questo link sul mio blog: http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/12/per-colpa-loro-sono-cornuto-e-mazziato.html
RispondiEliminaladdove c'è l'interpretazione autentica del diretto interessato.
Poi ognuno si potrà tenere le proprie opinioni, senza danni reciproci.
D'accordo. ma qual'è la tua opinione?
RispondiEliminaDai tuoi commenti non sono riuscito ad evincerla.
Soprattutto non ho capito cosa della mia opinione ti paia improbabile.
In generale leggo con molto piacere gli articoli che linki.
Semplice: una 'questione morale' nell'Italia dei Valori non esiste. Se la sono inventata tre scriteriati. I motivi, pur facilmente intuibili, mi sono oscuri!
RispondiEliminaMi cito, (da questo articolo): "un problema di questo tipo(la questione morale), in un partito serratissimo in questo campo, non esiste."
RispondiEliminaNON INFIERIRE! ;-)
RispondiEliminaCarissimo Mauro B,
RispondiEliminaLeggo solo adesso le tue parole che mi trovano concorde: nell'IDV la vera questione è politica non morale. Te lo dice un oramai ex iscritto che certe cose le ha viste dall'interno. Nessuna acredine nei confronti di IDV ma l'onestà intellettuale mi impone di dire certe cose. Leggi sul mio profilo facebook le note relative alla situazione IDV.
IDV è una scatola vuota, non esiste sul territorio. Non è un partito, è un brand che tira, un logo che ha conquistato una fetta di mercato. Non è contrario al Berlusconismo: è organico a questa situazione politica. Ti posso assicurare che è il rovescio della medaglia del berlusconismo: sono uguali ma contrari.
Gianluigi Serra, consigliere comunale ex-IDV
Mi sembra davvero singolare che il sig. Gianluigi Serra, consigliere comunale ex-IdV di non ha detto quale città, dall'alto della sua carica di consigliere comunale ed iscritto al partito di quella città, possa avere colto l'essenza dell'assenza di un radicamento sul territorio del partito del quale non fa più parte. Altrettanto singolare che egli abbia potuto constatare, partendo da una situazione locale (non si sa se piccolo, medio o grande comune), capire e realizzare che l'IdV è "una scatola vuota", senza argomentare oltre, per cui non resta che credergli sulla parola. Un ulteriore commento merita il sig. Serra, il quale ha detto di essere un ex-IdV ma non un ex-consigliere comunale. Peccato! Sarebbe stato sicuramente più credibile.
RispondiEliminaInnanzitutto grazie a tutti e due di sviluppare il dibattito in questa sede.
RispondiEliminaDevo dire che il mio articolo non si pone in maniera così frontale contro l'idv.
Sostanzialmente rileva un eccesso di legalitarismo a dispetto del progetto politico.
Devo anche sottolineare che mi pare Antonio Di Pietro sembra quasi abbia recepito questo mio suggerimento, e mi sembra detti di più in più una linea politica a tutto campo.
Effettivamente Gianluigi, quando tu ti riferisci al partito, ne parli a scala nazionale oppure ti riferisci a Quartu, paese di circa 70.000 abitanti? Puoi specificare perché, e te lo chiedo con vera curiosità, a tuo parere l'IDV è un partito di Plastica?
Luigi, a quanto pare questo articolo continua a creare dibattito, e qualche malcomprensione.
Una volta mi farebbe piacere se mi potessi riassumere, diciamo in tre punti, l'Italia dei Valori.La curiosità è sincera!
Allora vi conoscete? Mauro, tu sai benissimo che fino al 2005 io dirigevo carcere non mi occupavo di politica. Adesso tu mi chiedi l'impossibile, che io riassuma in tre punti l'Italia dei Valori. Sei ingeneroso. Io ti posso solo dire che ho una vastissima conoscenza dell'animo umano, realizzata in 40 anni di lavoro, che mi consente di capire con chi ho a che fare, non di studiarmi progetti politici, strutture statutarie, organizzazione. Aggiungo che mi aspettavo da te un colpo appena al di sopra della cintura, ma non importa, avere 73 anni compiuti ieri l'altro mi consente di sorridere senza rancore.
RispondiEliminaNo non ci conosciamo Luigi, semplicemente sono andato su google a cercare "Gianluigi Serra":)
RispondiEliminaComunque non voleva essere un colpo sotto la cintura, mi spiace essere frainteso ancora.
Per dirti, se mi domandassi in tre punti il pdl direi:
- Berlusconi
- liberal/liberismo
- iper-garantismo
La domanda derivava da una sana curiosità. La voglia di conoscere questo partito e la gente che le sta dietro. Poteva essere una buona occasione per te di dire qualcosa di concreto in mezzo a tante cose, a volte menzognere che si dicono intorno all'Italia dei valori.
Mi spiace di essere frainteso.
E Buon Compleanno!Che il momento più bello dell'anno passato non sia che il meno bello di quello che viene!
Ecco, vedi com'è facile spiazzare una persona anziana: non ci avevo pensato!
RispondiEliminaMi piace la tua smentita! Sai, tu hai una mente acuminata, che suscita simpatia e allarme: attenzione a non scrivere strafalcioni! Forse conosci il blog "UGUALE PER TUTTI", anche lì io sento la necessità e il dovere di massimo impegno ed attenzione. Nei blog, dice il mio amico Roberto Ormanni, si crede di avere licenza di scrivere a ruota libera e si scrivono, quindi, le più grandi fesserie. Aggiungo io, così non è né deve essere , per rispetto verso sé stessi e verso chi li commenta.
L'IdV in tre punti.
Azzardo:
-uguaglianza dei cittadini di fonte alla legge;
-rispetto della morale personale e dell'etica dei comportamenti politico-economici;
-rigore ed efficienza nella gestione della cosa pubblica.
Dietro questo partito ad oggi io ho conosciuto solo gente di scarso pesa culturale e incapace di comportamenti politici coraggiosi, mala mia è una visione ristretta ai pochi anni che me ne occupo e alle relativamente poche persone che ho conosciuto.
Invece, il cittadino comune, che non fa politica e che resiste al 'Grande Illusionista e Bugiardo' questa esigenza la sente e, guarda che paradosso, anche gli elettori di Silvio!
Grazie per gli auguri. Mi devi una replica al mio post su 'Blade Runner'!
P.S.: persone come te si devono fare avanti e ascendere alla dignità della Politica.
Sempre troppo buono luigi,
RispondiEliminati devo dire che quanto hai scritto relativamente alla base del partito mi ha un po' stupito e molto spiazzato, ma denota senz'altro grande indipendenza e coraggio da parte tua. Ad ogni modo resti un poco enigmatico per me!
La base che conosco io è così, non è colpa mia. Io non sono buono, né troppo né poco, dico quello che penso, penso prima di dire e se non so dire non dico. Vivo a Lodi e so quel che dico, tant'è che non sono mai andato ad una riunione di partito, quando me ne è stato chiesto conto ho detto 'non ho l'età'. Enigmatico no, forse prudente. Ciao.
RispondiEliminavedi! ritenevo differentemente anche in virtù dell'attenzione che poni a questa realtà
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