martedì 14 dicembre 2010

Caduta Governo Berlusconi: appuntamento rimandato?




Quello che mi appresto a scrivere è un commento a caldo, quasi bollente, sulla fiducia votata oggi dalla Camera  al Senato al governo Berlusconi. Quanti prevedevano la caduta del Governo Berlusconi, hanno sbagliato i loro conti. Con 314 voti a favore contro 311voti contrari a Montecitorio, e 162 si contro 135 no al Senato, il governo può andare avanti. 
Non è dunque la fine di un'epoca, non lo è perlomeno oggi.
Analizzando brevemente la situazione posso solo affermare che ciò, a freddo, era prevedibile.
La crisi che si era venuta a determinare negli ultimi mesi implicava e coinvolgeva attori facenti parte dell'area generalmente riferibile al centrodestra: Confindustria, Fini, forse la Chiesa.

Questi attori, con motivazioni diverse, hanno valutato Berlusconi come non più adeguato a svolgere le funzioni di mediazione, rappresentanza e leadership che gli erano state attribuite, e se si considerano nel complesso le ultime vicissitudini che Berlusconi ha dovuto affrontare quali lo scandalo Ruby, le feste selvagge, le imperiture vicissitudini giudiziarie ed infine le indiscrezioni di Wikileaks, è facile comprenderne le motivazioni.
Se un leader screditato sul piano internazionale si rivela controproducente per quanto concerne gli interessi industriali italiani, e si rivela insostenibile ed ingiustificabile, nonostante gli equilibrismi di monsignor FIsichella, per la chiesa cattolica, proprio da queste posizioni ha tratto forza il progetto di alternativa di Fini, che ha elaborato un progetto di destra "legalitaria", nella speranza, a mio avviso, di rispondere alle esigenze di questi milieux

Ma ciò che credo vada rilevato, a costo di parere un poco berlusconiano nel ragionamento,è che ciò che non si è tenuto in conto adeguatamente è il ruolo fondamentale che riveste in una democrazia l'elettorato. E come ho sottolineato in altri post (vedi l'intervento sulla fine del governola seconda parte e la terza parte) la maggioranza dell'elettorato italiano, ha mantenuto fedelmente la sua fiducia nei confronti di Berlusconi sicuramente, e forse anche del suo progetto politico.
Non affronterò in questa sede gli elementi che hanno contribuito a determinare, sviluppare e rafforzare il consenso (non perché non importanti, ma semplicemente perché non esiste, allo stadio attuale, un articolo di legge che invalidi delle elezioni a seguito della predominanza mediatica di un contendente), ma sottolineo con forza questo aspetto: l'elettorato resta nella sua maggioranza favorevole a Berlusconi,  e, così stando le cose, nuove elezioni non modificherebbero la situazione, ma anzi, probabilmente, finirebbero per rafforzare la sua posizione.
Da qui l'impasse: un establishment sempre più avverso al Cavaliere contro un'elettorato (i cittadini) che mantengono l'appoggio incondizionato e, nel mezzo, un potere legislativo in attesa, indeciso su quale cavallo puntare, statico ed in imbarazzo.
Credo che dallo svolgimento di questo testo si possa comprendere e spiegare la sostanziale spaccatura del Senato e della Camera: a fronte dell'impossibilità di determinare un vincitore chiaro in questo duello, senatori e deputati sono costretti a comportarsi come giocatori incalliti alla roulette, nell'attesa che la pallina smetta di girare ed infine si posi sul numero definitivo.

E l'opposizione che ruolo riveste in tutto questo? Nessuno. Appunto...


2 commenti:

  1. la sintesi può darsi pure che sia che i nostri politici sono tutti veramente dei ladri!

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  2. eh be' è un opzione fra molte...ma ti domando: quanto incide l'ambiente su questo stato di cose??

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