Il debito federale degli Stati Uniti sta crescendo ad una velocità pazzesca e sembra impossibile da colmare. La stessa situazione si vive a livello statale.
Gli Stati americani si trovano ad affrontare difficoltà incredibili e molti hanno retto durante la crisi economica solo grazie ai miliardi di dollari del programma di stimolo di Obama. Ma questo aiuto sta per finire. Il momento della verità sta per arrivare.
La California l'anno prossimo avrà un deficit di 19 miliardi di dollari. Le tariffe delle università aumenteranno del 32%.
Per equilibrare il bilancio, il Colorado cerca di accaparrarsi l'extra di 500 milioni di dollari dell'assicurazione dei lavoratori statali e nelle Hawaii si è stabilita la frequenza di quattro giorni a settimana nelle scuole.
Per soddisfare i suoi obblighi di bilancio, l'Arizona ha appena venduto il suo Campidoglio, l'edificio della Corte Suprema e le camere legislative e pagherà d'ora in poi un affitto per l'utilizzo dei suoi edifici governativi.
In Illinois, lo stato spende due volte rispetto a quanto riscuote con le imposte, ha conti da pagare per 5 miliardi di dollari, e non ha i soldi per farlo.
I deficit di Rhode Island e Alaska superano di gran lunga il loro prodotto interno lordo.
Il New Jersey, lo stato più tassato del paese, ha un'economia in piena depressione e, nonostante un taglio di bilancio del 26%, il disavanzo previsto per il prossimo anno sarà di 10 miliardi di dollari.
Le passività per le pensioni negli Stati Uniti ammontano a 5.170 miliardi dollari, a fronte di solo 1970 miliardi accantonati nei fondi. Si tratta di un deficit di 3.230 miliardi di dollari che i figli del boom scopriranno al momento di riscuotere le loro pensioni.
Secondo gli analisti finanziari di Wall Street, nessuno conosce veramente la profondità di questi buchi. Essi evidenziano la mancanza di trasparenza degli stati in relazione al mercato obbligazionario e mettono in discussione la loro capacità di rimborsare i prestiti. Questo mercato ha sempre avuto la reputazione di essere sicuro per i piccoli investitori che hanno messo i loro risparmi per la vecchiaia. Ora è cambiato.
Ad esempio, la città di Harrisburg, capitale della Pennsylvania, ha dovuto essere salvata dallo Stato a causa della sua incapacità di pagare i debiti. Gli analisti stimano che più di 75 grandi città cadranno presto in bancarotta e questo comporterà centinaia di miliardi di dollari di aiuti per lo stato federale.
La grande prova per gli Stati Uniti sarà in primavera quando il programma di stimolo di Obama di 160 miliardi dollari finirà.
Molti governatori sostengono che il problema risiede nella eccessiva quantità di spese sociali che lo stato deve affrontare. E propongono come soluzione consistenti tagli di bilancio.
Le elezioni americane di medio termine hanno dimostrato che un numero molto elevato di americani non intende più pagare per il sistema pensionistico o per i finanziamenti al sistema sanitario nazionale.
Per contro, essi non si oppongono alle ingenti spese generate dagli interventi statunitensi in Iraq e in Afghanistan e non dicono nulla quando Obama prospetta un impegno in Yemen e Corea del Nord. Gli elettori preferiscono tagliare l'assistenza sociale ai connazionali piuttosto che ridurre il finanziamento delle spese militari.
Negli Stati Uniti, il disavanzo ha superato il trilione di dollari e Obama, i Democratici e i Repubblicani giurano che i prossimi due anni saranno dedicati a ridurre la spesa.
In Europa vi è una rimessa in questione dell'euro, dopo il quasi-fallimento di Grecia, Irlanda, Portogallo, e Italia.
Paradossalmente i grandi gruppi vedono le loro vendite aumentare, i loro effettivi gonfiare all'estero e i loro profitti esplodere. Le borse conoscono una crescita rilevante. Ma il lavoro non segue la stessa tendenza. La classe media tende a ridursi e la povertà è in crescita.
A mio parere l'unico intervento possibile per risolvere una situazione sempre più preoccupante è strutturare nel medesimo tempo una politica keynesiana di intervento statale nell'economia e di sostegno alla domanda con una politica di lotta agli sprechi, alle inefficienze ed alla rendita.
Non sarà facile. Sarà come condurre un tir ai 150 Km/ora in una stretta strada di montagna sperando che non si graffi la carrozzeria.
E quindi il caso dei comuni italiani non è isolato
RispondiEliminaLa verità è che sono decenni che gli stati uniti vivono al di sopra delle loro possibilità
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