mercoledì 2 febbraio 2011

"Non importa, continuiamo!"



A volte anche in me sale quel misto di rabbia, indignazione, noia, stanchezza che conduce il mio povero spirito civico a eclissarsi e s'impossessa di me quasi il demone Grilliano e a stento tengo a freno la lingua che altrimenti esploderebbe in un sonoro "Vaffanculo!".  Basta con Berlusconi, basta con Napolitano, basta con quest'opposizione malferma e senza prospettiva, basta con i sindacati, il capitalismo italiano e basta con quest'Italia.

Certi giorni, magari complice un cielo più plumbeo del solito, mi prende un rigetto totale quasi violento, per quelli che, qualche post addietro, ho definito, un poco retoricamente, la masnada di bravacci al soldo del potere. Verrebbe da mollare e ritenere che ciò che si poteva fare è stato fatto, e dunque, ad un certo punto, che questa mia Italia si merita ciò che ha, per averlo prodotto con le sue molte pochezze. Adieu. Addio. Tanto vale un vaffanculo che almeno svuota da troppa bile, una raccolta di firme in piazza per mandarli a casa, questi politici, questa classe dirigente, questo mondicchio di ruberie, favori e malaffare.  Verrebbe veramente da dirlo, e da farlo.

Ma, com'ebbe a dire Pio VII di fronte all'avanzata napoleonica, noi non possiamo, non dobbiamo non vogliamo. Perché è un nostro preciso dovere morale. Io, noi, viviamo nel paese che è il frutto del sudore, del lavoro, dei sacrifici dei nostri padri e dei nostri nonni e ad esso ci lega qualcosa di più forte del sangue: l'impegno e la promessa che è stata fatta dalle generazioni che ci hanno preceduto di rendere questa terra un paese migliore, più giusto, più libero e più equo.

Dunque ciò che occorre dirci è "Ancora!", proviamoci, raccogliamo tutte le nostre energie, i saperi e le abilità e, testardi, continuiamo a provarci, in ogni modo, a qualsiasi prezzo, per trovare soluzioni, risposte, educare i nostri concittadini, lottare senza paura contro questa cultura di massa vile, disonorevole e degradante.

Ci saranno difficoltà? Sicuramente. Ma anche quando questa battaglia sembrerà perduta, ognuno di noi, noi cittadini, dovrà fissarsi nella mente l'obiettivo e trovare in sé la forza per un altro passo, un'altra azione, un altro articolo
.



2 commenti:

  1. Se la forza non è rabbia,
    Se l'azione non è atto di disperazione,
    Se la fermezza non è cieca fissazione,
    Se la volontà non è vendetta,
    Allora si,
    Continuiamo.

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  2. Si, andiamo avanti. Ma il tempo, la resistenza umana, lo spirito di sopportazione, stanno lentamente deteriorandosi e rarefacendosi.
    Papa Chiaramonti difendeva il regno di Dio in terra, noi ci confrontiamo con un ammasso volgare di niente: purtroppo, la stanchezza per questo brutto film che dura da troppo non ci fa avere le sue stesse motivazioni.
    Un saluto.

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