domenica 19 dicembre 2010

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA- LA POLITICA: dalla B di Berlusconi alla F di Fini

Una sicurezza

Berlusconi Silvio, voto 7-
Nonostante una campagna acquisti sottotono il presidente riesce a portare a casa la fiducia. Abile nel colpo di reni finale, si garantisce un altro cenone natalizio(e relative feste) da presidente del consiglio in carica.  Una sicurezza.





Rimandato
Bersani, Pier Luigi, voto 5+
Come può un geppetto di partito diventare leader del principale partito dell'opposizione? Molto semplicemente non può. Imbarazzante nel recitare la parte dell'avversario, ogni tanto compie sbandante populistiche miserrime (vedasi la critica dei biglietti del bus a 1 euro e mezzo). Erede di una grande tradizione di sfasciatori di partito svolge egregiamente il compito affidatogli da D'Alema, con costanza e precisione. Un senso a questa storia? Forse ha scordato come proseguiva la canzone di Vasco: un senso non ce l'ha. Rimandato.


Sontuoso

Casini, Pierferdinando: voto 10+
Lontani i tempi delle piazze separate, contro le quali Gianfranco Fini si scagliava, sottobraccio all'amico Silvio, oggi Pierfer si trova più corteggiato di Ornella Muti ai tempi d'oro.  Tra avances berlusconiane a suon di dicasteri e sottosegretariati, prospettive di terzo polo con Gianfranco e Francesco (Rutelli), e sirene democratiche, è lui, il bel Casini, l'oggetto del desiderio del parlamento italiano. Sontuoso




Gladiatorio
Bocchino, Italo: voto 7

Nonostante la sconfitta alla Camera e al Senato, nonostante Bondi si premuri di pestarlo per bene a Ballarò, Bocchino resta imperturbabile, aggrappato al suo momento magico. Coccolato da Santoro e Floris neanche fosse Berlinguer, Italo (nomen omen no?), occhiali leggeri e cravatta stretta, sfrutta al massimo l'inaspettata ribalta mediatica. Gladiatorio.







Futurista
 Fini, Gianfranco: voto 8

Ascoltarlo mentre annuncia la sua disfatta politica con perfetto aplomb istituzionale è qualcosa di impagabile.
Gianfranco Fini, ovvero: come regalare un Partito del 15% a Berlusconi. A tratti appare come l'alter ego nero di Veltroni: nell'arco di 15 anni è riuscito a distruggere un partito ed una storia politica con efficacia da cecchino. Futurista.





Magistrale

Di Pietro, Antonio: voto 9 e mezzo.

Altro vincitore della settimana, si consacra come il capo indiscusso del fronte antiberlusconiano. Pugnace, severo ed inflessibile nel denunciare i crimini del berlusconino trova nella fiducia al governo l'occasione d'oro per garantirsi altri mesi da primattore. Magistrale.

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