sabato 18 dicembre 2010

Wikileaks Dossier: Stati Uniti



    
  Wikileaks Dossier: Stati Uniti


Afghan War Diary


       Il termine Afghan War Diary The War Logs designa un insieme di giornali pubblicati all'interno dell'esercito degli Stati Uniti, giornali che documentano lo svolgimento della guerra in Afghanistan dal 2001. Essi furono resi pubblici da Wikileaks il 25 luglio 2010, la quale ha esposto 91731 documenti, per un periodo compreso tra gennaio 2004 e dicembre 2009, a  The New York Times e Der Spiegel, che hanno pubblicato ciascuno differenti rapporti nello stessa giornata per intesa mutuale. 

       La fuga è stata una delle più importanti della storia militare degli Stati Uniti e ha rivelato delle informazioni sulla morte dei civili, l'aumento degli attacchi talebani e la supposta partecipazione di Pakistan e Iran negli attacchi talebani.
       
       Wikileak non ha svelato la fonte, ma le autorità militari americane affermano che si tratta di Bradley Manning.

Iraq War Logs

       Il 23 Ottobre 2010, dopo aver fornito un’anteprima a giornali stranieri importanti, Wikileaks ha messo in linea quasi 400.000  documenti segreti sull’Iraq: è la più grande fuga di  informazioni della storia militare. I documenti, riguardanti un periodo nel periodo dal 1 Aprile 2004 al 31 Dicembre 2009, essi hanno rilevato che la guerra aveva fatto circa 110.000 morti per questo periodo, di cui 66000 civili: questi documenti mettono in luce una tendenza di Stati Uniti e NATO: la dissimulazione delle vittime civili. 

Cablegate

       Tra novembre e dicembre 2010, WikiLeaks ha pubblicato documenti inviati a Washington dalle ambasciate degli Stati Uniti nel mondo intero. 

       I documenti consistono in informazioni sulle relazioni diplomatiche con gli altri paesi, con molti dettagli sui dirigenti dei paesi e l'opinione degli Stati Uniti su di essi. 
       I documenti mostrano dettagli sui problemi attuali che non erano conosciuti. 
       Le pubblicazioni mostrano inoltre che gli Stati Uniti hanno fatto dello spionaggio nei confronti delle Nazioni Unite.


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