sabato 18 dicembre 2010

Wikileaks dossier: l'Italia



Il presidente Silvio Berlusconi:


L’ambasciatore americano a Roma, David H. Thorne, considera che  "gli scandali sessuali, le inchieste giudiziarie, i problemi familiari e finaziari sembrano pesare sulla sanità personale e politica di Berlusconi come sulla sua capacità decisionale. L’ambasciatore aveva osservato, il 19  Ottobre, nel corso di un ricevimento, che il primo ministro “sembrava distratto e affaticato”. Il telegramma del 27 Ottobre precisa anche in un una nota che, al momento della prime presa di contatto dell’ambasciatore in Settembre “Berlusconi si era brevemente addormentato”
Berlusconi è anche definito come “Irresponsabile, pieno di se ed inefficace come dirigente europeo moderno”. Segue il ritratto di un uomo politico fermo nelle sue certezze, attorno al quale si è sviluppato un fenomeno di corte: “la fiducia in se stesso smisurata, nata da una forte e stabile popolarità, l’hanno reso sordo alle opinioni divergenti.  Lo stretto controllo che esercita sul suo governo ed il suo partito impedisce al suo entourage di comunicargli messaggi contrari”
Per Elizabeth Dibble, numero due dell’ambasciata romana, "Trattare con Berlusconi richiede un prudente equilibrio, mantenendo una cooperazione stretta con lui ed i suoi consiglieri chiave evitando di dare l’impressione che possa parlare in nostro nome con certi attori difficili del mondo”


L’Italia e la Russia


Il più grande desiderio di Berlusconi " è di restare nelle buone grazie del sig. Putin, ed ha spesso espresso opinioni che gli aveva direttamente dettato Putin" , indica una comunicazione. "La base della loro relazione è difficile da definire ma molti interlocutori riferiscono che il signor Berlusconi crede che " il suo amico" Putin gli dia più fiducia che a qualsiasi altro dirigente", ha indicato l' ambasciata americana. 
I due dirigenti avrebbero così avuto conversazioni quotidiane in piena guerra russo-georgiana del 2008, che aveva causato la rabbia dei paesi occidentali. 


Secondo i diplomatici americani, questa politica di prossimità si rivela benefica per l' Italia, in particolare per il commercio, ed utile personalmente per Berlusconi poiché vuole essere riconosciuto come una forza politica da Washington e come un interlocutore che conta in ambito Ue.  La politica estera italiana è " molto ricettiva agli sforzi russi per rafforzare la loro influenza politica nell'ambito dell'Unione europea" , indica il capo dell' ambasciata degli Stati Uniti a Roma.


" Un fattore lontano dall'essere poco importante è il desiderio di Berlusconi di essere visto come un attore europeo importante per quel che riguarda la politica estera, cosa che lo conduce ad andare là dove gli altri non osano andare"  è aggiunto.  




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