giovedì 17 febbraio 2011

Giuliano Ferrara e le mutande

L'ultima di Giulano Ferrara. In mutande ma vivi.
Riassumo per esigenze di spazio il suo discorso, naturalmente cercando di rispettarne spirito e costruzione.

In sostanza la retorica ferrariana si costruisce attorno all'idea della naturale imperfezione dell'essere umano e dei suoi prodotti, tanto concreti che intellettivi.
Da questo presupposto si dipana il discorso il quale esecra ogni tentativo di utilizzare la morale per scomuniche a livello politico ciò che è di per sé personale e dunque, secondo il Ferrara, privato. Ogni tentativo di giudizio di questa sfera intima e riservata della persona finisce per essere antidemocratico, giacobino, puritano ed autoritario giacché poggia su una concezione della verità dalla quale deriva una interpretazione autoritaria e fanatica della lotta politica.

Ci limitiamo a rilevare innanzitutto che tramite queste alte considerazioni il Ferrara non condivida la considerazione comune praticamente a tutte le culture (oltre che a tutte le legislazioni) per la quale un vecchio di 75 anni che fa del sesso con una ragazzina di 17 anni è qualcosa di sbagliato.

Di più, ci pare che l'elefantino nel momento stesso in cui lancia il suo j'accuse modifica, abilmente bisogna dire, la sostanza della questione.  Attacco neopuritano / giacobino nei confronti del premier? Ossessivo scavare nel privato di un uomo colpevole solo di essere troppo generoso?
Non scherziamo perfavore.
Fossimo dall'altra parte dell'Oceano al premier gli avrebbero lisciato il pelo che neanche Santoro se ci si mettesse d'impegno.
Perché? Be' perché è sesso, è scabroso. Il potere, i soldi. Ed il sesso. Gli ascolti si impennano naturalmente.
Non scherziamo dunque. Accusare giornali e opposizione di attacco neopuritano/giacobino è una sciocchezza. Giuliano Ferrara dovrebbe saperlo dato che là sta la fonte dalla quale si abbevera.

Il problema è qua. Perché dunque sostenere una tesi di questo tipo?
La chiave di volta della costruzione della difesa di Berlusconi si basa su questa premessa: fare passare l'idea che si tratti di una questione etica.
Se diviene una questione etica, se si riesce ad impostare un discorso di questo tipo, allora sarà dibattito, cagnara. Da un lato chi sosterrà il diritto di un uomo a relazioni plurime, chi invece lamenterà il decadimento del paese a fronte di un capo del governo immerso in scenari licenziosi.

Il problema a mio parere è che l'etica è secondaria, forse terziaria, rispetto all'affaire Bunga Bunga.
Il problema primario è la legge.
Vai con delle minorenni? Violi la legge. A casa.
Paghi per prestazioni sessuali? Violi la legge. A casa.
Fai pressioni su un funzionario pubblico? Violi la legge. A casa.

Poi c'è la questione secondaria. La questione dell'etica pubblica.
Candidi alle regionali la tua dentista 20enne, e alla quale ti lega "un sentimento affettuoso"? Snaturi la funzione politica del partito in un sistema democratico, incidi sulle possibilità di scelta degli elettori, manifestatamente operi scelte che per il loro carattere anti-meritocratico sono di fatto antidemocratiche. A casa.


Queste sono a mio avviso le questioni di cui si deve parlare. Queste sono quelle che il Ferrara forse preferirebbe non affrontare
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