lunedì 10 gennaio 2011

Cina e Stati Uniti, guerra o pace?








Le relazioni tra Cina e Stati Uniti rappresentano un nodo cruciale per stabilire come si svilupperanno le relazioni internazionali nei prossimi decenni.


La politica diplomatica degli Stati Uniti nei confronti della Cina sembra sia scissa tra due differenti impostazioni.
       Da una parte vi sono coloro che ritengono che la Cina sia uno stato aggressivo determinato a perseguire l'egemonia regionale, e che gli Stati Uniti devono dunque fare tutto il possibile per rallentarne l'ascesa.
In questa prospettiva si  pone il libro bianco pubblicato dal Pentagono ne 2005, che individua la Cina come il paese con il maggiore potenziale per competere militarmente con gli Stati Uniti.
I funzionari statunitensi mettono in evidenza che il vero problema non è tanto l'attuale livello di spesa militare (che resta ridicola rispetto agli USA), ma l'aumento progressivo del bilancio della difesa cinese e la mancanza di trasparenza relativamente alla distribuzione delle risorse: i cinesi annunciano il loro budget nel complesso ma non è possibile sapere come si compone.
Secondo i falchi dell'amministrazione Obama, nel giro di due o tre decenni la Cina perverrà ad un livello di
potenza tale da permettergli di riuscire a spodestare gli Usa dalla loro posizione predominante in Asia.

D'altro canto invece, una parte dell'amministrazione americana ritiene che il comportamento della Cina non mostri alcuna voglia di rovesciare un assetto di potere che gli è in gran parte favorevole. Per i sostenitori di questa visione occorre dunque accompagnare la Cina in un percorso di assimilazione "pacifica"  nel sistema internazionale.
Pesa a favore della seconda visione la considerazione che il continuo ammodernamento economico cinese dipende degli investimenti esteri, in particolare americani e giapponesi, tradizionali alleati di Washington: quasi il 40% delle esportazioni cinesi è realizzato da imprese con capitale estero al 100%.
Vi è dunque una dipendenza cinese alla quale risponde una dipendenza americana di tre ordini. Innanzitutto la Cina acquista il 15% delle esportazioni statunitensi, in secondo luogo gli Stati Uniti sono estremamente dipendenti da un mercato che consente di accedere ad un numeroso paniere di beni a basso costo. Infine occorre ricordare che Pechino risulta essere il principale acquirente di titoli del tesoro statunitense, consentendo agli Stati Uniti di mantenere i tassi di interesse ed il loro attuale livello di vita.

Queste, a mio parere, rappresentabo delle buone ragioni per le quali Stati Uniti e la Cina sono condannati ad andare d'accordo, almeno per un po'.


5 commenti:

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  2. Una situazione assolutamente ambigua... odio e amore.
    Sicuramente è un circolo vizioso, una parte dipende dall'altra.
    Comunque è un articolo che mi è piaciuto molto, complimenti!

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  3. Ciao Giorgia, innanzitutto ti ringrazio per il commento. Ma ti pongo una domanda, secondo te tra i due cosa prevarrà, l"odio" o l'"amore"??

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  4. Domanda molto interessante! dopo aver postato il commento mi sono chiesta esattamente la stessa cosa: "chissà quale prospettiva condivide l'autore dell'articolo", dall'ultima frase sembra sia l'"amore"...
    Io personalmente ritengo che gli USA finchè non vedranno una vera e propria minaccia nella Cina non intraprenderanno nessuna azione che possa rompere gli equilibri creati fino ad ora. Credo che gli USA, come ha fatto l'Italia nella prima guerra mondiale, andranno dalla parte dove soffia il vento finchè gli converrà. Il vero problema nascerà se dovesse accadere diversamente, considerando lo spirito "pacifico" degli Stati Uniti.

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  5. Innanzitutto ti ringrazio per la freschezza dell'intervento, che contrasta forse con il clima troppo corrucciato che tendo ad evocare nei miei post.
    Tu dici che gli Usa non faranno niente per "rompere gli equilibri", ma ti domando.
    Ponendo che la Cina conosce una crescita inarrestata, non credi che non facendo niente corrano il rischio di lasciare il via libera alla Cina e di trovarsi poi inerti quando sarà troppo potente?
    Sono curioso di avere una tua risposta!

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