Una nuova fase politica si è aperta o si assiste all'ennesima variazione del tema?
Di mio, ho la netta impressione che le eccessive dimostrazioni di fiducia verso il nuovo governo, non abbiano basi alcune.
Stando ai fatti, e non alle suggestioni, né proiettando speranze nostre sulle concrete possibilità di Renzi, mi pare che di nuovo rispetto a Letta vi sia ben poco (ma questo potrebbe essere pure un punto a favore, in realtà)
Senza affrontare il discorso dell'idea di paese di Renzi (argomento così importante da dover essere affrontato bene e separatamente), cerchiamo di considerare quali sono gli elementi di continuità rispetto al precedente governo e quali invece quelli di discontinuità.
Cominciamo, per cortesia all'ex sindaco, da quelli di discontinuità:
1- Renzi è meno legato al ceto politico nazionale
2- Renzi è un po' più giovane di Letta
3- I capelli del nuovo premier sono un po' più folti
4- Renzi è stato dalla De Filippi, Letta, mi pare, no.
5- Renzi piace di più a quelli che tweettano
Esauriti gli elementi di discontinuità, prendiamo in considerazione quelli di continuità:
1- La maggioranza è la stessa
2- I vincoli sovranazionali sono gli stessi
3- I vincoli nazionali sono gli stessi
3- La situazione economica è la stessa
4- Le alleanze sono le stesse.
Dando una scorsa ai punti sopra elencati, mi pare chiaro che in siffatte condizioni pensare che il governo possa imprimere al paese un orientamento differente rispetto a quanto fatto, ha basi davvero poco solide.
Tutto, mi pare si esaurisce nell'idea che il leader possa esercitare un potere carismatico tale da ribaltare assetti consolidati ed imporre la propria visione (su cui sarebbe da discutere)
Questo è, di fatto, berlusconismo. Ma non è tanto il fatto che sia berlusconismo il problema, quanto piuttosto che, come dimostrato anche dal leader di Forza Italia, si tratta di una forma di esercizio del potere del tutto inefficace in un paese diviso, parcellizzato e campanilistico come l'Italia.
Nessun commento:
Posta un commento